PRESIDIO PER LA SANITA’ PUBBLICA, IL DIRITTO ALLA SALUTE E L’ACCESSO ALLE CURE PER TUTTE E TUTTI
SABATO 21 NOVEMBRE 2020 – ORE 11.00 PIAZZALE DEGLI SPEDALI CIVILI DI BRESCIA
+++ L’iniziativa si svolgerà in forma statica e verranno rispettate tutte le norme anti-contagio da Covid19 +++

NON STA ANDANDO TUTTO BENE
Dopo diversi mesi, manca ancora tutto: assunzione di personale, sanità territoriale, prevenzione, organizzazione.
Cancellare la riforma Maroni, cacciare Fontana e Gallera
Diritto alla salute e accesso alle cure per tutte e tutti
La sanità in Regione Lombardia è organizzata secondo modelli del tutti difformi da quelli disegnati con l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), il quale avrebbe dovuto essere gratuito, universalistico e laico, con il compito di gestire tutti gli aspetti della salute: Prevenzione, Cura e Riabilitazione.
Ci siamo trovati così ad affrontare la pandemia con le ATS – alle quali spetta il governo delle malattie infettive sul territorio, ovvero il compito strategico di tracciare i casi ed isolare i contatti – completamente sguarnite di risorse e competenze; la medicina del territorio progressivamente smantellata, con la conseguente mancanza anche della capacità di prestare le prime cure ai malati, lasciando tutto il carico sulle sole spalle dei medici di famiglia e con scarse o nulle indicazioni operative e mezzi di protezione. Di conseguenza, gli ospedali sono stati travolti dall’enorme numero di malati da assistere.
In questa ampiamente prevista “seconda ondata pandemica” tutto si sta ripetendo allo stesso modo!
Le cause della pandemia sono certamente molteplici, così come le responsabilità nella sua mala gestione sono attribuibili a più livelli, ma l’inadeguatezza del modello lombardo è evidente, così com’è palese l’inadeguatezza professionale e gestionale dei dirigenti di questa regione, capitanati dal duo Fontana-Gallera.
A Brescia solo da poche settimane finalmente funziona una struttura territoriale dov’è possibile effettuare diagnosi di Covid-19 senza recarsi al pronto soccorso. E’ stato fortemente voluto dalle realtà locali e realizzato con i fondi raccolti dai cittadini. Intanto gli Spedali Civili vengono trasformati progressivamente in una sorta di grande centro-Covid imposto dalla Regione mentre tutte le istituzioni locali, i lavoratori della sanità e i medici, chiedevano che questo fosse realizzato fuori dal civile, perché il nostro ospedale potesse continuare ad assistere anche gli altri pazienti. Ora, invece, le visite specialistiche sono nuovamente sospese e i pazienti non-Covid, o comunque non in pericolo di vita, vengono indirizzati verso le strutture private della città, le quali in questo modo potranno tornare a pretendere di usufruire di ulteriori finanziamenti pubblici.
Gli Operatori sanitari e sociosanitari dallo scorso marzo sono sottoposti a un’enorme fatica, fisica e mentale. Oggi, di fronte alla seconda ondata, il personale sanitario dovrà affrontare un nuovo periodo di grande stress perché, durante l’estate, nulla di quel che andava fatto è stato realizzato: non sono arrivate le nuove assunzioni, non è stata rafforzata la sanità territoriale, non è stato organizzato un piano efficace per la distribuzione del vaccino anti-influenzale, non si sono organizzati gli ospedali in modo da poter garantire le cure ai pazienti non-Covid.
NELLA GIORNATA DI LANCIO DEL MANIFESTO DELLA SOCIETA’ DELLA CURA
SABATO 21 NOVEMBRE ORE 11 – Brescia, piazzale degli Spedali Civili
PRESIDIO PER LA SANITA’ PUBBLICA, IL DIRITTO ALLA SALUTE E L’ACCESSO ALLE CURE PER TUTTE E TUTTI
• Per una sanità pubblica, laica, universale e gratuita. Basta profitti sulla salute pubblica!
• Perché a tutte le persone siano garantite le cure in ospedale e sul territorio. Vogliamo nuove risorse!
• A sostegno di operatrici e operatori sanitari e sociosanitari e di tutte le lavoratrici e i lavoratori delle strutture ospedaliere: che possano lavorare in sicurezza, con contratti di lavoro e salari adeguati, turni di riposo e ferie garantite. Nuove assunzioni di personale subito!
• Sicurezza sul lavoro per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, rispetto delle norme anti-contagio nei luoghi di lavoro
• La Legge regionale 23 sulla sanità deve essere cancellata e il modello lombardo di privatizzazione e aziendalizzazione della salute assolutamente abbandonato
• Non è possibile essere in salute e stare bene senza condizioni di vita dignitose: reddito e aiuti economici per tutte e tutti
• Vogliamo un piano di radicale conversione ecologica, sociale, economica e culturale

Dettaglio Evento

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