Davanti al padrone non ci si toglie il cappello
(Giuseppe Di Vittorio)
Statuto dei diritti dei lavoratori
Mercoledì 20 maggio è ricorso il cinquantesimo anniversario della promulgazione dello Statuto dei diritti dei lavoratori (Legge 300, 20 maggio 1970), approvato dal parlamento italiano dopo una stagione formidabile di lotte operaie che avevano conquistato “sul campo” molti dei diritti che ora venivano riconosciuti in forza di legge. I principi costituzionali varcavano per la prima volta i confini delle fabbriche, sino allora “zona franca” da cui la Costituzione “fondata sul lavoro” era bandita. Da quel momento si è scatenata nel paese una potente controffensiva padronale volta a scardinare quelle conquiste, in una lunga stagione contrassegnata dalla lotta di classe praticata dall’alto contro il basso, dal capitale contro il lavoro. Nessun argine all’offensiva reazionaria sarà possibile senza una ripresa del conflitto sociale, senza una rinnovata e permanente mobilitazione di quanti vogliano sottrarsi allo sfruttamento e alla rapina che il capitalismo esercita su tutta la società.
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