Introduciamo il salario minimo
Potrebbe chiamarsi Francesca, o Giulia oppure Maria. Potrebbe chiamarsi anche Antonio, Marco, Simone.
Potrebbe essere un operaio, un’addetta alle pulizie, un facchino, una commessa.
Potrebbe essere chiunque del paese reale.
Perché nel paese reale, nel nostro mondo al di fuori delle ZTL e dei meeting di Comunione e Liberazione, di queste storie ne siamo pieni.
Storie di diritti negati, di possibilità precluse, di dignità calpestate. E, nonostante tutto questo, anche le colpe morali per essere poveri,
per non essersi “impegnati” abbastanza, per non averci “creduto” abbastanza.
Anche per questo c’è bisogno di un #SalarioMinimo. Perché questa storia, o meglio queste storie, non possono essere tollerate.
Il lavoro deve essere retribuito in maniera giusta e dignitosa.
E meno di 10€ l’ora non si può considerare una giusta e dignitosa retribuzione.
Torniamo a mettere al centro i diritti dei lavoratori e della lavoratrici.
Imprenditori e imprenditrici onesti sono con noi, imprenditori e imprenditrici che vogliono lucrare sul nostro sudore e sulle nostre competenze
se ne facciano una ragione e inizino a pagare il giusto.
#UnionePopolare
#Uniamoci
#ElezioniPolitiche2022
#PrcBs