La fabbrica TIMKEN di Villa Carcina licenzia , con un atto indecente , 106 lavoratrici e lavoratori

Sosteniamo la loro lotta contro i licenziamenti, per la tutela dell’occupazione e del tessuto produttivo del territorio.
Lo sblocco dei licenziamenti sta producendo un’accelerazione dei licenziamenti per smantellare da un lato interi stabilimenti e delocalizzare la produzione, dall’altro per sostituire lavoratori stabili con lavoratori precari.

Sosteniamo la richiesta della FIOM, per far ripartire il tavolo del settore automotive per affrontare la fase di transizione e per individuare, con un accordo tra le parti sociali i ministeri competenti e le aziende, gli investimenti e gli strumenti per la
tutela dell’occupazione e dell’industria del nostro Paese ed evitare che i cambiamenti ambientali, tecnologici e organizzativi, ricadano sulle lavoratrici e sui lavoratori».
E’ impensabile e anticostituzionale che IN UNO STATO DEMOCRATICO, siano i fondi speculativi e le multinazionali a fare le politiche industriali di questo paese.

Lo stato dové?  Chi ci governa, continua a governare per interesse dei padroni, svendendo e riducendo i lavoratori e lavoratrici, oggetti di consumo usa e getta.
BASTA! SCIOPERO GENERALE per obbligare il governo a utilizzare le risorse del recovery plan per un grande piano di riconversione ambientale delle produzioni che salvaguardi e
riqualifichi le aziende in crisi, rilanci l’occupazione anche con la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.

Partito della Rifondazione Comunista – Villa Carcina

Timken_Comunicato_2021_07_19