La sovranità sovranazionale di una élite del mondo intellettuale e dei banchieri è preferibile a quella dell’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati. Siamo grati al Washington Post, al New York Times, al Time Magazine e altre grandi pubblicazioni i cui direttori hanno partecipato ai nostri incontri rispettando le loro promesse di riservatezza per oltre 40 anni. Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare questo piano per il mondo, se fosse stato di pubblico dominio durante tutti questi anni
(David Rockefeller, Bilderberg Meeting 1991 Baden, Germania)
La Trilateral Commission venne fondata il 23 giugno 1973 per iniziativa di David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri dirigenti e notabili, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski.
Lo scrittore francese Jacques Bordiot affermò, riguardo ai membri della commissione, che «…il solo criterio che si esige per la loro ammissione, è che essi siano giudicati in grado di comprendere il grande disegno mondiale dell’organizzazione e di lavorare utilmente alla sua realizzazione” e che “il vero obiettivo della Trilaterale è di esercitare una pressione politica concertata sui governi delle nazioni industrializzate, per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale».(Présent, 28 e 29 gennaio 1985).
Noam Chomsky ricorda come l’amministrazione Carter fu fortemente influenzata da questo studio, e molti membri della Commissione Trilaterale vi trovarono successivamente ruoli di primo piano. In particolare, Chomsky cita La crisi della democrazia, uno studio commissionato dalla Trilaterale, quale esempio delle politiche oligarchiche e reazionarie sviluppate dal “vento liberista delle élite dello stato capitalista”.
In Italia, tesi molto simili a quelle di Chomsky furono espresse dal programma televisivo d’inchiesta Report di Gabanelli e da Paolo Barnard.
I membri della commissione provengono dalle tre aree geopolitiche di Europa, Asia e Oceania e America settentrionale. Il numero dei membri provenienti da ognuna delle tre zone è tale che la rappresentanza di tali zone è, in proporzione, sempre la stessa. I membri che ottengono una posizione nel governo del loro paese lasciano la Commissione.
Il Gruppo Bilderberg (detto anche conferenza Bilderberg o club Bilderberg) è un incontro annuale per inviti di circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità nel campo economico, politico e bancario.
La prima conferenza, nata per iniziativa del banchiere statunitense David Rockefeller, si tenne il 29 maggio 1954 presso l’hotel de Bilderberg a Oosterbeek, vicino Arnhem, nei Paesi Bassi.
Molti partecipanti al Gruppo Bilderberg sono capi di Stato, ministri del tesoro e altri politici dell’Unione europea, ma prevalentemente i membri sono esponenti di spicco dell’alta finanza europea e anglo-americana. La conferenza è organizzata da una commissione permanente (Steering Committee) della quale fanno parte due membri di circa 18 nazioni differenti.
Questa struttura ha permesso al gruppo di operare da 66 anni in assoluta segretezza fino a quando il web ha contribuito alla grande diffusione dei reportage fatti da quei pochi giornalisti – tutti etichettati come complottisti o cripto-comunisti – che da almeno 20 anni si occupano dell’argomento come David Icke e Daniel Estulin che scrisse nel 2009 il libro Il Club Bilderberg. La storia segreta dei padroni del mondo.
Il clamore fu tale che il Gruppo Bilderberg nel 2009 fu costretto a pubblicare un sito web dove vengono elencati i partecipanti e i temi che verranno affrontati ogni anno. Ma questo gesto di apparente trasparenza, invece di smorzare definitivamente le polemiche, innescò un ulteriore movimento di protesta quando vennero alla luce i nomi dei partecipanti italiani e il ruolo che ricoprono nello Stato: Mario Monti, John Elkan, Franco Bernabè, Matteo Renzi, Enrico Letta, Lilly Gruber, Ferruccio De Bortoli, Emma Bonino, Corrado Passera, Giulio Tremonti, Rodolfo De Benedetti, Alessandro Profumo, Mario Draghi, Valter Veltroni, Marco Tronchetti Provera, Cesare Romiti, Guido Carli, solo per citarne alcuni.
L’invito al meeting del Bilderberg, sospeso quest’anno a causa del coronavirus, ha fatto da trampolino di lancio per incarichi di primo rilievo conferiti a molti personaggi pubblici in Italia.
• Mario Monti nel 2010 è nominato membro del comitato direttivo del Bilderberg e nel 2011 diviene presidente del Consiglio.
• Enrico Letta nel 2012 partecipa al meeting in Virginia e nel 2013 è nominato presidente del Consiglio.
• Monica Maggioni nel 2014 partecipa al meeting di Copenaghen e nel 2015 viene nominata presidente della Rai.
• Matteo Renzi a maggio 2019 partecipa al meeting di Montreaux (Svizzera) e ad ottobre, dopo aver costruito la maggioranza del governo Conte-bis, esce dal Pd e fonda Italia Viva.
• Vittorio Colao partecipa al meeting del 2018 a Torino e nel 2020 viene nominato capo della task force da Conte per la ricostruzione Fase 2 in Italia. Mentre la stampa è tenuta rigorosamente fuori dai meeting, ci sono direttori di quotidiani e giornalisti televisivi che vengono invitati nel più assoluto riserbo alla più discussa riunione della finanza internazionale insieme agli uomini più potenti del mondo.