Intervista a Patrizia Colosio, di Pianeta Viola, associazione culturale lesbica

Prima di tutto cosa significa Pride?

Il termine Pride nasce nel ’69  negli USA,  dalla ribellione contro l’ennesima violenza della polizia  da parte della  comunità LGBT che gravitava intorno ad un locale del Greenwich Village, lo Stonewall.

Sono state quelle “le rivolte che hanno acceso la Rivoluzione gay”.

Ogni anno in tutto il mondo, in occasione del 28 giugno,  si tengono sfilate  per tenere vivo il ricordo del moti di Stonewall.

In Italia il primo ” Gay Pride ” ufficiale si tenne nel 1994 a Roma,  vi parteciparono circa 10.000 persone e fu un successo rispetto alle manifestazioni precedenti. Da allora hanno cominciato ad esserci Pride Nazionali in varie città.

In alcuni casi, come a Torino 2006, la sfilata di giugno rappresentò solo l’evento conclusivo di un percorso che per un anno coinvolse tutta la città; in quel caso si passò infatti dal concetto di ” Gaypride” a quello di TorinoPride. È questo il modello a cui ci siamo ispirat* per il Brescia Pride.

Dal 2013 vista la difficoltà di giungere alla scelta condivisa di un Pride Nazionale si è optato per l’OndaPride, una serie di Pride diffusi sul territorio nazionale che permettono anche alle città più piccole di organizzarsi coinvolgendo le realtà locali.

Pride esprime quindi il concetto di un “orgoglio” che sa rivendicare in prima persona il diritto alla propria identità negata, la dignità di vite non omologate, la consapevolezza della necessità di  un percorso comune e il più possibile inclusivo.

Da dove è venuta l’idea di un Pride a Brescia?

Come Pianeta Viola, associazione culturale lesbica, lavoriamo sul territorio dal ’94: da sempre ci siamo impegnate per accogliere e favorire un percorso di crescita, conoscenza e consapevolezza di sé tra le ragazze che si sono rivolte a noi. Parallelamente abbiamo cercato di fornire a loro gli strumenti per uscire al mondo ed intessere relazioni con le tantissime realtà che fanno di Brescia uno splendido laboratorio di resistenza sociale.

Quando più di un anno fa le più giovani hanno espresso il desiderio di realizzare un Pride a Brescia abbiamo chiesto loro se erano consapevoli dell’impegno che questo richiedeva.

E non solo ci hanno convinto che erano pronte, ma come succede nelle nostre pratiche di gruppo, ci hanno contagiato con il loro entusiasmo: nel giro di poco tutte le donne di Pianeta Viola hanno dato la propria disponibilità a collaborare per un Pride a Brescia.

Da qui l’invito alle altre associazioni che in città si occupano di tematiche LGBT, la sintonia immediata con Caramelle in Piedi, Donne di Cuori, Chiesa Pastafariana ed Equanime. All’inizio non è stato facile perché ci sono stati tentativi di boicottaggio, ma quando la Camera del Lavoro di Brescia, con il suo segretario Damiano Galletti, non solo ha dato il proprio appoggio, ma ha chiesto di fare anche un percorso insieme a noi, non ci sono stati più dubbi.

Così come sullo slogan scelto: “unire la città”. Siamo consapevoli che le rivendicazioni del movimento Lgbt sono state a lungo un argomento “divisivo” proprio per questo abbiamo ritenuto che “unire la città” fosse lo slogan giusto: possiamo tornare ad unirci per il bene di tutti e tutte non solo come è stato in questi ultimi anni per difendere i privilegi della maggioranza.

Qual è stato il primo atto pubblico?

Abbiamo scritto una lettera aperta alla città nominando e facendo appello alle realtà e ai movimenti per i diritti civili e sociali, per l’ambiente, per la pace, per i migranti…

C’è stata una risposta incredibile: alla prima assemblea in ottobre più di cento persone si sono presentate; molte sono intervenute, assumendo l’impegno a condividere fattivamente il percorso con proposte ed eventi.

Per fare un esempio Il Comitato contro le Nocivitá da subito ci ha messo a disposizione la propria sede in Corso Mameli.

A pochi giorni dal 17 giugno, giorno della sfilata e dell’orgoglio cosa si può dire?

Che è stato un percorso meraviglioso che ad oggi ha visto l’adesione di più di 100 realtà associative di ambiti diversissimi: dai centri sociali ai movimenti cattolici progressisti, al mondo dello sport, della disabilità, del disagio mentale. La città non solo ha accettato di camminare con noi, ma ha rilanciato proponendo eventi ed appuntamenti al di là di ogni previsione.

Per questo non abbiamo dubbi che il 17 sarà una festa bellissima piena di colori e di persone che, a dispetto di tutti i muri, fanno del proprio corpo e della propria passione un ponte verso l’altr* per costruire insieme un mondo più gaio e accogliente per tutt*.

Brescia Pride 2017

Pianeta Viola